Questa tipologia di bancarella è sempre presente nei mercatini sia sotto la forma specialistica monoprodotto che in quella generica dove in maniera sparpagliata è possibile recuperare materiale di pertinenza. Spesso la bancarella propone anche album di figurine, collezioni di francobolli, medaglie, attestati e diplomi, fotografie, autografi, mappe, tanti oggetti accomunati dalle loro piccole dimensioni facili da trasportare e comodi da archiviare. Tutta la merce viene presentata in maniera ordinata in scatole comode da consultare e spesso ogni singola cartolina è racchiusa in una busta trasparente per garantire l’integrità e la preservazione. Entrando nel merito delle origini delle cartoline, non è chiaro chi sia stato l’inventore della cartolina ma due sono le ipotesi più accreditate che le fanno entrambe risalire intorno al 1870. La prima è legata al professore viennese Emanuel Herman che introdusse l’uso della cartolina postale (non illustrata) come sistema di corrispondenza ridotta all’essenziale, senza busta e carta da lettera, meno pesante e meno ingombrante delle lettere, destinata ad aumentare la quantità globale della posta spedita e quindi ad incrementare gli utili dell’efficiente servizio postale austroungarico. La seconda ipotesi si collega al Signor Leon Besnardeau, di professione cartolaio, che durante la guerra franco-prussiana, esaurite le scorte di lettere vendute ai militari di stanza a Sillè le Guillaume, riuscì a far comprare alle truppe anche le scorte di magazzino ricavando delle cartoline illustrate dal ritaglio in piccole dimensioni di copertine di quaderni che da un lato adornò di insegne militari (le illustrazioni) mentre sul retro lasciò lo spazio per scrivere l’indirizzo. In Italia, la prima cartolina illustrata pare sia stata stampata nel 1896 ed era collegata alle nozze del futuro re Vittorio Emanuele III con la principessa Elena di Montenegro. Questo nuovo sistema di comunicare fu inizialmente prerogativa delle classi benestanti ma ben presto si estese a tutte le classi sociali. Oggi le vecchie cartoline rappresentano inconfutabilmente un documento storico che testimonia le trasformazioni avvenute nel tempo. La datazione delle prime cartoline illustrate si deduce dalla impostazione grafica: sino al 1905 il retro della cartolina era destinato all’indirizzo mentre nella parte illustrata era possibile aggiungere la firma o qualche breve saluto. Dopo il 1905 il retro venne suddiviso in due parti, una prima riservata all’indirizzo ed una seconda destinata ad una breve messaggio tutto ovviamente manoscritto. Il cosiddetto “divided back” dapprima risultò tracciato con meno spazio riservato all’indirizzo ed in seguito tracciato in parti uguali. Nei primi anni del 900 venivano spedite anche cartoline illustrate da fotografie scattate da privati, insomma un’epoca in cui il laissez faire era abbastanza tollerato. Per facilitare la ricerca gli espositori espongono le cartoline suddivise per regioni e provincie, per soggetto, in bianco e nero o colorate. Normalmente le cartoline con ampi paesaggi non sono particolarmente apprezzate dagli appassionati mentre sono ricercate quelle più animate, con presenza di una o più persone o treni o vecchie auto ed in generale quelle situazioni particolari che rappresentano foto istantanee di un momento storico ora modificato dall’uomo o dalla natura. La cartolina viaggiata da cui risultano date del timbro postale e relativo bollo viene preferita a quelle intonse non spedite. Anche le cartoline illustrate da noti grafici aggiungono appeal per il collezionista. Gli appassionati seguono normalmente pochi filoni di ricerca e sempre più spesso si concentrano su aree geografiche dove vivono o dove hanno interessi o ricordi.