Non mancano mai in qualsiasi mercato. L’oggettistica è il genere maggiormente richiesto che viene collezionato con comoda praticità. Il livello qualitativo fa l’enorme differenza fra bancarella e bancarella. L’accozzaglia di piccoli soprammobili in ceramica, di ricordi di prima comunione o di matrimoni, proposti a pochi euro interessano a poche persone e rimangono per molto tempo sulle stesse bancarelle. Il primo gesto che il collezionista compie quasi automaticamente quando prende in considerazione un oggetto in ceramica è di girarlo sotto sopra per vedere l’eventuale marca del ceramista; se sul fondo non appaiono marche, con altissima probabilità, l’oggetto viene rimesso a posto e non vengono poste domande di approfondimento Gli oggetti di gusto invece, avvalorati da firme o marche, sono sempre presi in considerazione dai collezionisti e per loro meritano di essere acquistati compatibilmente con la quadratura del cerchio prezzo∕qualità. Anche nella ceramica è importante che gli oggetti siano integri, senza mancanze o incollature pacchiane o tracce di evidenti restauri mal riusciti, questi difetti indeboliscono i prezzi e l’esigenza di restauri ed i loro costi non sono da sottovalutare nella determinazione del prezzo di acquisto. È importante soffermarsi ad osservare le ceramiche sotto diverse “angolature”; attenzione al genere di soggetto eseguito ed alla quantità di copie similari in commercio, alla ricercatezza dei particolari, alla qualità ed alla diffusione dei colori, alle eventuali motivazioni che sottintendono il manufatto, al contesto artistico di riferimento. L ’ideale sarebbe la presenza della sintesi di tutti i parametri qualitativi ed i compromessi su eventuali difetti, quando si decide di accettarli, dipendono fondamentalmente dal prezzo se non si è offuscati dalla passione collezionistica o dalla deviante valutazione personale di certi aspetti emotivi. Una corrente di pensiero sostiene che è opportuno collezionare solo oggetti integri escludendo sempre quelli difettati; l’impostazione non fa una grinza sia per la qualità che per una futura vendita ma spesso stride con la disponibilità finanziaria necessaria per concludere gli acquisti.