Le bancarelle dei libri usati assieme a quelle del legno e del ferro costituiscono i piloni portanti storici di tutti i mercatini. La foto rappresenta uno spaccato di una tipica bancarella “cartacea” di buon livello ma se ne trovano molte altre che si presentano in maniera più modesta e che offrono a pochi euro libri usati di tutti i tipi. Certe bancarelle sono specializzate in filoni ben precisi, altre propongono tutto quello che riescono a trovare e spesso sono reclamizzate offerte speciali se si acquistano più libri. Libere divagazioni sulla carta stampata Partendo da lontano va detto che l’invenzione dei caratteri mobili per la stampa coincide più o meno con la fine del medioevo e la scoperta dell’America; da quegli anni ai giorni nostri sono stati stampati milioni di libri ed il trend non accenna a diminuire. I lettori sono costantemente aumentati e fra questi alcuni sono particolarmente appassionati nella ricerca di libri. I suggerimenti che mi permetto di dare in questo capitolo si rivolgono a persone che si avvicinano da principianti a questo “mondo incantato” ed intendono dar loro qualche aiuto per cavarsela senza danni dalle varie insidie. Prima di tutto consiglio di leggere sempre molto attentamente il frontespizio, equiparabile ad una specie di carta d’identità del libro, da cui si rileva il titolo, l’autore, la data di stampa, l’editore etc. I frontespizi, soprattutto quelli antichi, possono essere dei veri gioiellini, ornati con vignette - marche - ritratti e purtroppo capita che siano venduti separatamente a discapito dell’integrità del libro stesso. Nei libri antichi, nell’ultima pagina, si può vedere il cosiddetto colophon ossia una breve scrittura contenente il nome dello stampatore, il luogo e la data d’edizione; la stessa impostazione è stata adottata anche in certe edizioni artistiche moderne che si vogliono contraddistinguere con riferimenti classici. Il libro, per avere un valore bibliografico, deve essere completo di tutte le pagine oltre alle eventuali stampe ed allegati vari previsti nell’indice del libro stesso o menzionate nel frontespizio. Analogamente, se si considera un’opera con più tomi, è necessario che tutti i volumi siano presenti, che abbiano la stessa dimensione e rilegatura, che la cronologia dei tomi stampati sia coerente con le date di stampa. Quando mancano pagine o tomi di un’opera il loro valore bibliografico risulta compromesso. Oltre all’integrità il libro deve essere piacevole da vedere e da sfogliare e la presenza di macchie di umidità, di strappi, di tarli, di pagine ingiallite, di pagine staccate, di odori di stantio, di rilegature allentate, mal ridotte o addirittura mancanti ne riducono sensibilmente l’attrazione ed il relativo valore. Talvolta viene precisato quante copie del libro sono state stampate, il numero delle copie personalizzate ed il tipo di carta utilizzata. Il valore dei libri aumenta in presenza di “ex libris”, della dedica dell’autore, se appartenuti in precedenza da illustri personaggi o da note biblioteche, se si tratta della prima edizione o del manoscritto dell’autore…quando il computer non spadroneggiava. Segnalo un piacevole libro che mi ha lasciato stupito per quanto riguarda i valori d’asta ottenuti dalla vendita di prime edizioni di autori famosi: Tolkien’s Gown &Other Stories of Great Authors and rare Books scritto da Rick Gekoski ed editi dalla Constable di Londra - www.constablerobinson.com Anche la lingua in cui è scritto il libro ha la sua importanza e la richiesta ed il valore ne risentono notevolmente quantomeno nell’ambito dei vari confini nazionali. Pure le rilegature hanno un peso nella determinazione del valore del libro; il materiale utilizzato per le rilegature varia infatti notevolmente passando dalla semplice brossura, al cartonato, alla tela, alla pelle, al legno, alla pergamena, all’avorio, all’abbellimento con borchie, pietre varie, pelle umana come segnalato dalla notizia Ansa del 3 dicembre 2007 : “Un macabro libro rilegato in pelle umana risalente all’inizio del Seicento è stato battuto all’asta a Doncaster per 5.400 sterline. La pelle apparterrebbe a Padre Henry Garnet, un sacerdote gesuita impiccato per avere partecipato al complotto delle polveri, piano ordito dal cattolico Guy Fawkes, che il 5 novembre del 1605 aveva cercato di far saltare in aria il Parlamento e uccidere il protestante re Giacomo. Sulla copertina sembra apparire un volto, si dice quello dello stesso Garnet”. E per concludere queste divagazioni mi va di ricordare, anche se pleonastico, che la forma è sempre un di cui rispetto al contenuto del libro; tiro in ballo questa affermazione perché in queste bancarelle si vendono anche i cosiddetti libri di arredamento, quei libri che vengono acquistati solo per la bellezza della rilegatura, senza badare minimamente al contenuto. Da qualche parte mi è capitato di leggere una specie di massima che suonava più o meno così: “dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei”.